Cultura e Archeologia in Costa Smeralda
Il Parco Archeologico di Arzachena – Costa Smeralda è composto da otto Monumenti sparsi lungo il territorio della municipalità e testimonianza di un arco cronologico di diversi millenni, a partire dal neolitico medio fino all’età del bronzo finale. La Singolarità della Cultura Gallurese, i Nuraghi semplici e complessi e le rinomate Tombe di Giganti, compongono,insieme alla campagna gallurese,uno scenario di bellezza rara e incontaminata.
Il parco si compone dei seguenti Monumenti Preistorici:
La Prisgiona un Nuraghe con Villaggio
Il Nuraghe La Prisgiona, sito in regione Capichera ad Arzachena (OT), si erge a dominio e controllo di un territorio di svariati chilometri quadrati. Le dimensioni, la complessità della struttura, gli espedienti architettonici che vi si sono realizzati denunciano il ruolo di preminenza nell’ambito del sistema territoriale al quale è pertinente. Si tratta infatti di un nuraghe complesso, del tipo così detto a tholos, ossia con copertura a falsa cupola, piuttosto insolito in Gallura.
Tomba di Giganti Li Lolghi
La tomba dei giganti di Li Lolghi si presenta come un monumento imponente. Ciò deriva sia dalla posizione, su un rialzo collinare, che dalle dimensioni della stele. Questa è formata da un lastrone di granito dalla forma semiellittica ornata ai lati da una cornice a rilievo. Un listello piatto suddivide trasversalmente il monolito separando la parte superiore a semicurva da quella inferiore. La stele è alta 3.75 m e larga 2.45 m. Ai lati 14 blocchi di granito infissi nel terreno delimitano l’area dell’esedra. Questi monoliti hanno un’altezza decrescente a partire dal centro e sono disposti a corona semicircolare.
Il Tempietto Malchittu
In un breve avvallamento incastonato fra le due cime più elevate, vi è un edificio a pianta subrettangolare con pareti curvilinee, quasi ad abside. Si tratta di un tempio che, per la particolarità dell’atrio quadrangolare precedente la camera, si inquadra nel tipo detto “a megaron”. Se ne conoscono altri esempi nel resto della Sardegna, ma l’ottimo stato di conservazione di quello di Arzachena ne aumenta l’interesse e consente, all’osservatore, di poterne interpretare con facilità l’aspetto originario.
Tomba di Giganti Coddu Vecchiu
Questa tomba nuragica ha un’origine molto antica, risalente circa al 2500a.C., con riferimento alla Cultura di Monte Claro. In origine era un’allèe couverte (un dolmen a corridoio), che si può ancora vedere in quanto costituisce il corridoio interno, lungo 10 m., che si trova al centro della tomba. Il dolmen era formato da lastre disposte verticalmente sopra una pavimentazione lastricata in granito, sormontate da altre lastre di pietra poste in orizzontale (a piattabanda), tutto l’insieme era poi coperto di piccoli ciottoli. La tomba venne poi riutilizzata da popolazioni della cultura di Bonannaro intorno al 1800 a.C. e infine ricostruita dai nuragici dopo il 1600 a.c.
Nuraghe Albucciu
La struttura, discretamente conservata, è di tipo misto, poiché associa elementi del nuraghe a corridoio e del nuraghe a tholos. Si articola su due piani, dei quali residua solo quello inferiore. L’edificio si appoggia ad ovest ad un affioramento di roccia granitica, fatto che ne ha condizionato lo sviluppo in pianta. Le murature sono realizzate con rozzi blocchi di granito disposti su filari irregolari. Ha pianta subrettangolare (m 23,50 x m 15,50) con asse maggiore N/S. Un condotto, realizzato tra le lastre del soffitto e nella muratura sino al terrazzo, consentiva il sollevamento della porta attraverso una corda. Sul fondo dell’andito si aprono gli ingressi di due vani: a d. una camera e a s. un corridoio. Qui il soffitto dell’andito lascia posto ad una bassa ogiva per riprendere a salire in corrispondenza dell’ingresso della scala posta sullo stesso asse dell’ingresso al nuraghe.
La Necropoli Li Muri
Sta a documentare la fase più antica dell’insediamento. E’ una necropoli neolitica , che per la singolarità dei manufatti che la compongono ha fatto attribuire ad una cultura peculiare: quella “dei circoli di Arzachena” o “cultura gallurese”. La necropoli si compone di quattro ciste dolmeniche ed una piccola “allée”, ciascuna costituita da lastre infisse a coltello, contornate da una serie di circoli di pietre, residuo di un tumulo di terra e pietrame che copriva ciascun sepolcro.
Tomba di giganti Moru
Ubicata a 100 metri di distanza dal Nuraghe Albucciu la Tomba di giganti Moru, è l’unico esempio di tomba a filari di pietre visibile nel territorio di Arzachena. La tomba è il risultato della ristrutturazione di un monumento funerario più antico (allée couvérte) che nel corso del Bronzo recente (1300 – 1000 a.C.) venne modificato e trasformato in tomba dei giganti. Questo nome è attribuito dalla tradizione popolare che le ha così definite in virtù della loro maestosità. In realtà erano tombe collettive composte da da un corridoio nel quale venivano sepolti i defunti e da un’area semicircolare, detta esedra, nella quale si svolgevano i riti e si deponevano le offerte. Le più antiche sono realizzate con lastre verticali infisse nel terreno, le più recenti presentano invece una struttura in muratura, cioè sono costruite “a filari di pietre.
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*Testoi di Angela Antona.*
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